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1) Dizion. 5° Ed. .
LEPRE.
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LEPRE.
Definiz: Sost. femm., col quale però suole indicarsi anche il maschio. Quadrupede salvatico, che ha pelame di colore bigiastro, le gambe posteriori più lunghe delle anteriori, orecchie lunghe e accartocciate, e il labbro superiore fesso; molto timido e velocissimo, e di carne assai saporita e buona a mangiarsi.
Dal lat. lepus leporis. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 471: Ma delle lepri tre generazioni ne son, per lo più. Una maniera, italica, co' primi piè piccoli, e con quelli di dietro alti, e nella parte di sopra del dosso bigia, e nel ventre bianca, con orecchi lunghi ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 184: Messer lo podestà, voi avete perduta una lepre; perocchè colui che non avete servito in quella sua domanda, è uno buon cacciatore, e avea disposto di mandarvi una lepre, se voi l'aveste servito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 87: Come nel bosco de l'umil ginepre, O ne la stoppia alla campagna aperta, Quando si cerca la paurosa lepre Per traversati solchi e per via incarta,... Così ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 346: Dormono le lepri con gli occhi aperti, nè si sanno difendere, per la timidità loro, se non con la fuga.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Riferisce Archelao.... che tutte le lepri, tanto i maschi quanto le femine, s'ingravidano come se fussero ermafroditi. Ma è nata questa falsa opinione per avere eredato gli uomini che quelli due tumori, che hanno nell'anguinaglie, così le lepri maschi come le femine, sieno ec.
Esempio: Borgh. V. Disc. scriv. 13: Come egli esce fuora uno scrittore che con quel poco che e' può voglia giovare al mondo, par ch'egli esca una lepre in caccia, tanti cani ha alla coda in un subito, e tante pertiche ec.
Esempio: Tass. Amint. 1, 1: E i lupi fuggiranno Dagli agni, e 'l veltro le timide lepri, Amerà l'orso il mare, e 'l delfin l'alpi.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 57: La lor carne (de' conigli) è come quella della lepre, e si cucina nella stessa maniera, con molti odori.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 136: Il coniglio parente della lepre Sapeva all'occasione Batter bene il taccone, E facea di bei salti e assai cammino.
Esempio: Panant. Paret. 62: Alla caccia del lupo e del cinghiale, A quella delle volpi e delle lepri, Si urta, si batte, si scende, si sale.
Definiz: § I. E di gen. masc. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 67: E occasïone attendon di vendetta, Come la volpe al varco il lepre aspetta.
Esempio: Varch. Comp. past. 15 t.: Tutti e tre questi (uccelletti), e quel vezzoso lepre, Che mi diè 'i buon Silvan, serbo alla mia Ninfa.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 171: Certi suoi servidori diedero la caccia ad un lepre, il qual dopo di aver in diverse parti con leggier corso tentato la fuga, finalmente ec.
Esempio: E Maff. G. P. Vit. Confess. 172: Anselmo spinse il cavallo, e comandò che al detto lepre non si desse molestia: il quale campato di tale agonia, saltando e voltando, ritornò ne' prati e nelle selve d'onde era fuggito.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 52: Se avvien, da' cespugli vicini Che scappi un lepre, a seguitar sua traccia Si pongon tutti (i cani) con sì forte lena, Che ec.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 25, 32: Veggo un lepre che dorme.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 30, 14: Nemmen se un lepre ed un lupo cerviero Ne' piedi avesse e nella groppa avuto.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 238: Quel lepre che credea farsi mastino ec.
Definiz: § II. E per la Carne della lepre. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 240: Al trattar lo dich'io che spelli i gatti, E li venda per lepre dolce e forte?
Definiz: § III. Lepre, Term. di Astronomia, è nome di una Costellazione dell'emisfero australe, fra il Cane maggiore e l'Eridano. –
Esempio: Alam. L. Colt. 6, 299: Poco creda il villan, poca aggia spene, Quando va sotto il Can, ch'innanzi caccia La paventosa Lepre.
Esempio: Tass. Mond. cr. 108: E timidetta Lepre Fuggir di Can veloce i fieri morsi Vi figuraro (gli antichi, nel cielo).
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 72: Fugge dapoi la timidetta Lepre, Di sei splendor le belle membra sparsa.
Esempio: Salvin. Arat. 83: Spunta d'Idra la testa, e 'l fulvo Lepre E Procïone, e dell'ardente Cane I primi piè.
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 28: I nomi delle (costellazioni) boreali saranno: Pegaso, Andromeda,... Serpente,... Delfino, Cavallino. Ed i nomi delle australi: Balena, Eridano, Lepre, ec.
Definiz: § IV. Lepre marina, e altresì Lepre marino, è denominazione volgare d'un grosso mollusco, che è l'Aplysia depilans dei Naturalisti. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Alle scrofole del capo giova la lepre marina impiastrata.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 345: La lepre marina è come una picciola loligine. Fatta in linimento fa cadere i peli per se sola, e parimente con la ortica marina.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Si chiama lepre questo pesce marino, per rassembrarsi egli assai al nostro terrestre. Il perchè diceva Plinio...: La lepre marina che nasce nell'Indico pelago, nuoce solamente a toccarla.... Ma nel nostro mare, è la lepre marina, come un pezzo di carne senza ossa, simile alla lepre solamente nel colore; ma in India ha il pelo molto più duro, ed il corpo molto maggiore.
Esempio: E Mattiol. Disc. 346: Eliano.... scrive, che il lepre marino è simile a una chiocciola sbudellata.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: E il lepre marino pessimo animale, e tutto pieno di mortal veleno, di modo che mangiato amazza, e riguardato dalle donne gravide gl'induce tanta nausea, che le fa sconciare; e però bene diceva Plinio, al primo capo del XXXII libro: il lepre marino ad alcuni è veleno mangiandosi o bevendosi, e ad altri solamente vedendosi. Imperocchè rimirando le donne gravide le lepri marine femine, subito cascano in una nausea ec.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Appresso Dioscoride, vale solamente il lepre marino applicato per far cascare i peli; ma appresso Plinio, vale ancora alle scrofole, ec.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 51: Non è la terra sola ad avere i lumaconi ignudi: gli ha ancora il mare; e sono quegli stessi animaletti, che dagli scrittori della Storia Naturale furono chiamati lepri marine; e furono annoverati tra' veleni. Per qual cagione fosse dato loro tal nome, non saprei indovinarlo; se per avventura non fosse, che allora quando il lumacone marino tiene distese e allungate le due corna posteriori e ritirate in dentro le due anteriori, fa, così a prima vista in tal postura, qualche rozza ed abbozzata similitudine col muso della lepre terrestre.
Definiz: § V. Lepre, entra a formare la denominazione di diverse piante erbacee, come Coda di lepre, Erba lepre, Lino di lepre, Palazzo di lepre, Piè di lepre, le quali si dichiarano a' loro luoghi.
Definiz: § VI. Voglia della lepre, dicesi volgarmente Il difetto dell'avere il labbro superiore prominente e fesso nel mezzo, a somiglianza di quello della lepre. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 473: Per voglia che di lepre ella (la madre) s'avesse, Intaccata amendue tenean la bocca. Questi che hanno la voglia della lepre, si domandan Leprini e Bocca di lepre.
Definiz: § VII. Aver mangiato il fegato della lepre, si dice di chi non sa conservare un segreto; lo stesso che Non tenere un cocomero all' erta.
Definiz: § VIII. Aver più debiti, o anche debito, che la lepre, o della lepre, o Aver debiti quanto la lepre, dicesi proverbialm. per Essere molto indebitato, Aver debiti da ogni parte; in modo da dover guardarsi dai creditori e fuggirne, con la sfessa paura e velocità che la lepre dai acciatori o dai cani. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 242: Non c'è alcuno di noi che non abbia più debito che la lepre.
Esempio: Fag. Comm. 6, 231: Ha più debiti che la lepre, e si diletta di non pagar nessuno.
Definiz: § IX. Cavar la lepre dal bosco, o Far dar fuori la lepre; maniera proverbiale che significa Scoprire qualche cosa nascosta od occulta, o il riposto sentimento o l'intenzione di una persona. –
Esempio: Bus. Lett. 75: Se si può, vorrei sapere chi sono gli altri che scrivono (la storia di Firenze), per vedere se il Giannotto gli vuol servire o gli serve, chè farò dar fuori questa lepre; perchè dice, che non se ne vuole impacciare, e credo lo faccia per servire un altro.
Esempio: Magal. Lett. At. 290: Tuttavia mi par d'aver fatto assai, ogni volta che io vi ho scoperto l'inganno di questo nome specioso di luce, il quale offuscando, anzi che illuminando, il vostro intelletto, vi fa creder d'aver cavato, come si dice, la lepre del bosco, e inteso qualche cosa di più colla luce, che non ec.
Esempio: Fag. Comm. 3, 467: A quanto abbia conosciuto ch' ella mi sprezzi, non ci vo' stare.... Vo' finalmente cavar questa lepre del bosco.
Definiz: § X. Dar, la lepre, addietro, figuratam. è in maniera proverbiale, val quanto Tirarsi indietro a tempo da qualche tranello, o Schermirsi a tempo da qualche inganno. –
Esempio: Grazz. Pros. 133: Intanto annoverate i danari, chè io non abbia a badare. Tanto farò, disse Gian Simone...; e tu ingegnati di ritornar ratto.... Per la qual cosa lo Scheggia si partì subitamente, e.... se n'andò volando a casa Zoroastro; e lo trovò col Pilucca insieme, che l'aspettavano, e si struggevano intendere come passassero le cose, temendo che la lepre non desse a dietro.
Definiz: § XI. Dare la lepre un ganghero, o Fare, la lepre un ganghero. –
V. Ganghero, § XI.
Definiz: § XII. Dormire come la lepre, o Fare come la lepre che dorme con gli occhi aperti; dicesi proverbialm. per Star ben attenti a' fatti suoi, al proprio utile, al proprio dovere, al pericolo, o simili; Stare su checchessia con gli occhi aperti, come si crede popolarmente che dormano le lepri. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 353: Dicea il giudice: Come non ci foste voi, nella mal'ora? onde credete che io sia? avetemi sì per orbo che io non veggia lume? io ci fo come la lepre che dorme con gli occhi aperti.
Definiz: § XIII. Far lepre vecchia, o Far da lepre vecchia, vale proverbialm. Dare addietro quando si scorge alcun pericolo, o non si è più, disposti a fare una cosa. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 261: Se io non aveva rimandatone il cavallo, rotte le fila de' pensieri, e fatto lepre vecchia al palazzo, arei dato a dietro senza dir nulla a persona vivente.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 10: I soldati non han credito gnuno, Ognun gli sfugge, ognun fa lepre vecchia, E raffardella la sua mercanzia.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 23: Sarà meglio qui far da lepre vecchia.
Esempio: Not. Malm. 2, 757: Far da lepre vecchia. Cioè, Tornare indietro. La lepre vecchia, per guadagnar terreno, quando è seguitata dal levriero, dà indietro...; ed il cane furioso seguitando, le scappa dinanzi, e perde l'occasione di pigliarla.
Definiz: § XIV. Invitare la lepre a correre, dicesi proverbialmente per Invitare, Allettare, Confortare, alcuno a cosa che sia di suo genio, ch'egli faccia volentierissimo, o per proprio abito e consuetudine.
Definiz: § XV. Levare la lepre, o Scovare, la lepre, figuratam., vale Scoprire inaspettatamente, Trovare, ciò che si cercava o desiderava; ed estendesi anche a persona. –
Esempio: Bard. P. Avinav. 15, 15: Io voglio a mio domìno Quel cacio per condir le mie vivande; Ch'io fui il primo a levar la lepre, ed io Lo bramo e 'l voglio perchè 'l furto è mio. Pian, dice l'altro; se fusti il primiero A vederlo e bramarlo, ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 305: L'inganno è andato al fondo.... G. La lepre s'è scovata.
Definiz: § XVI. Pigliare la lepre col carro, o Prendere, la lepre col carro, dicesi proverbialm. per Condurre un'impresa o una faccenda con cauta e avvisata lentezza, Arrivare a' proprj fini col tempo e con la pazienza. –
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 153: Ma bisogna aspettar qualche bel tratto, E la lepre col carro aver pigliato, E ricordarsi come lor han fatto.
Esempio: Bandell. Novell. 4, 265: Ma come quello che era prudentissimo, dissimulò lo sdegno che aveva, deliberando tra se stesso, come proverbialmente si dice, di pigliar la lepre col carro.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 9, 2: Un cotal uomo er' ei ch'avea 'n umore, Col tener provveduto ai fatti suoi, E col non far del bravo e del bizzarro, La lepre di pigliar pian pian col carro.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 341: Benchè l'iniqua sorte Con tanta vïolenza S'opponga al mio disegno, Quanto posso m'ingegno D'adoprar la pazienza; Mio danno se la sgarro, La lepre cereo di pigliar col carro.
Esempio: Nell. Toc. Amant. 3, 5: Le persuasioni ed i sospetti insinuatimi da Valerio mi posero in tale agitazione e gelosia, che non mi fu possibile in quell'istante riflettere a ciò che dovea. V. Tutto va bene, ma bisogn'alle volte pigliar la lepre col carro.
Definiz: § XVII. Pigliare la lepre a covo, o Trovare, la lepre a covo, propriamente vale Prenderla, o Trovarla, ferma; e figuratam. e in modo proverbiale, Recarsi nel luogo dove alcuno è, con sicurezza di trovarlo, acconciamente ai nostri fini e disegni. –
Esempio: Salv. Spin. 4, 8: In fatti io vo' più tosto pigliar la lepre a covo, ch'ella mi fugga dinanzi a' cani.
Definiz: § XVIII. Ed anche dicesi per Conseguire una cosa malagevole senza fatica o disagio, Trovar già fatto ciò che vorremmo o dovremmo far noi.
Definiz: § XIX. Qui giace la lepre, o Dove giace la lepre: locuzioni usate proverbialm. a significare Qui si trova, o Dove si trova, come in suo proprio covo, la persona cercata: ovvero, Questa è appunto, o Quale appunto è, la cosa che s'intende affermare, provare, di cui si tratta o disputa; Così sta, o Come sta, la cosa; Qui sia, o Dove sta, la difficoltà; e simili. –
Esempio: Car. Apol. 177: Se diceste: Io le chiamo ciancio per modestia, ma l'ho per vere; avertite che qui giace la lepre: questo voglion dire quelle tali persone che v'hanno per ignorante; perciochè per le ripruove, che si son fatte, si vede che son falsissime.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 222: Io non so se eglino sono colpevoli o no; ma so bene che qui, da tutti che sanno il caso, per una voce si dice che sono stati più tosto maltrattati che altramente. V. S. averà veduto a quest'ora dove la lepre giace, e so che non può fare nè più nè meno che si portino i meriti o i demeriti loro.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 148: Il Griso sale adagio adagio, bestemmiando in cuor suo ogni scalino che scricchiolasse, ogni passo di que' mascalzoni che facesse rumore. Finalmente è in cima. Qui giace la lepre. Spinge mollemente l'uscio che mette alla prima stanza; ec.
Definiz: § XX. A tal cane tal lepre; Più cani che lepri; Una volta corre il cane, e un'altra la lepre; ha lepre non se n'ha a ir senza cani; e simili: locuzioni proverbiali, nelle quali la parola Lepre entra insieme con l'altra Cane a significare contrasto o alternativa fra persone, che l'una con l'altra siano in termini o d'inimicizia, o di concorrenza, o simili. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 14: Pancrazio me l'ha fatta; ma la lepre non se n'ha a ir senza cani.
Definiz: § XXI. Cane che molto abbaia prende poche lepri. –
V. Cane, § LXXVII.
Definiz: § XXII. Chi ti comprasse per lepre, getterebbe via i denari, o starebbe senza desinare, e simili, si dice, in proverbio, di persona grandemente astuta che vorrebbe apparire semplice, ingenua. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: I' so che quello è un omaccino della Vergine Maria: chi lo comperassi per lepre, starebbe senza desinare.
Esempio: E Cecch. Diss. 2, 4: I' dubito che chi ti comperasse per lepre, getterebbe via e' danari.
Esempio: E Cecch. Esalt. 1, 1: Io so che chi ti comprasse per lepre, Perderebbe tre quarti de' danari.
Esempio: Fag. Comm. 5, 381: Ma che credete ch'i' sia gonza eh? non son oca, no: e chi mi pigliasse per lepre, piglierebbe lo scrocchio; arerebbe tre quarti e mezzo di volpe.
Definiz: § XXIII. Mentre che il cane bada, o piscia, o si gratta, la lepre se ne va o fugge. –
V. Cane, § XC.
Definiz: § XXIV. Uno leva, o scuopre, la lepre, e un altro la piglia, o simili; proverbio che si dice Quando alcuno dura fatica in qualche cosa, e un altro ne ha il merito o l'utile. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 5: Orsù, io sono Spacciato: Baldo me la dà nel petto Ch'e' non ci fia riparo. I' arò levato La lepre, e un altro se la gode.
Esempio: Salv. Granch. 1, 4: Odi, perdio, perdio, Ch'e' potrebbe esser uno a levare La lepre, ed un altro a pigliarla. Lasciami stare attento.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 33: E quando poi io l'ho bell'e trovato (il mio marito), Martinazza.... Fa sì, che pur di nuovo m'è scappato, Ed in mia vece all'amor suo s'appiglia. Tal ch'io rimango cacciator sgraziato: Scuopro la lepre, e un altro poi la piglia.
Esempio: Not. Malm. 1, 358: Scuopro la lepre, e un altro poi la piglia. E traslato de' bracchi, che scuoprono l'animale, e 'l cacciatore l'ammazza e lo prende tutto per sè.